Avellino, colata d’asfalto sfregia il centro: 4 mesi di vergogna

Avellino, colata d’asfalto sfregia il centro: 4 mesi di vergogna

«Un mese e sarà tutto come prima», era questa la promessa dell’amministrazione comunale dopo aver fatto una colata di asfalto sui basoli antichi nel centro storico cittadino lo scorso maggio.

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Intanto sono passati diversi mesi e nulla è stato sistemato. Una delle vie storiche di Avellino è stata rovinata e nessuno è corso ai ripari.

Avellino, quella colata di asfalto che fa male al centro storico

Ripercorriamo un attimo la vicenda. Siamo a ridosso del 22 maggio 2022 e fervono i preparativi per la processione di Santa Rita. Finalmente dopo l’emergenza Coronavirus, uno degli eventi più sentito dagli avellinesi, torna in strada.

In quei giorni in diverse arterie della città (piazza kennedy, via guarini, piazza macello…) sono in corso dei lavori di rifacimento a tratti del manto stradale.

Sotto la voce della “tutela all’incolumità pubblica” il comune di Avellino ben pensa di incaricare la ditta di sistemare un po’ la strada anche davanti la chiesa di San Francesco Saverio da dove uscirà la processione.

Peccato però che lì non c’era asfalto ma degli antichi basoli che, al di là del valore storico o meno, contraddistinguono il centro storico cittadino (gli stessi che sono presenti a corso Umberto I per intenderci).

E così, in poche ore e senza preavviso con un’apposita ordinanza comunale, i vecchi basoli sono stati ricoperti da una bella coltre di catrame nero.

Asfalto al centro storico: l’indignazione

Saputa la notizia si sono subito levate molte polemiche di indignazione per la scelta dell’amministrazione Festa.

Arrivato sul posto durante i lavori, l’assessore al ramo Antonio Genovese, ha cercato di mettere una toppa al buco ma oramai il latte era stato versato.

L’esponente della giunta Festa ha così ben pensato di promettere, entro un mese, la rimozione della nuova colata di asfalto per far riaffiorire i basoli storici.

A chi invece chiedeva il motivo di questa spesa inutile di denaro pubblico, Genovese ha risposto che si trattava di un intervento urgente in vista della processione di Santa Rita poiché i basoli erano dissestati e c’era un rischio per la pubblica incolumità.

Insomma, visto che il comune non era stato capace di fare manutenzione alla pavimentazione storica, l’assessore ha ben pensato di coprire tutto con un po’ di catrame fresco fresco di produzione.

Asfalto al centro storico: e ora?

Intanto sono passati oltre quattro mesi e nessuno è intervenuto. I residenti e alcuni cittadini (me compreso) sono anche scesi in piazza contro questo intervento ma né il sindaco né l’assessore li hanno ascoltati.

La colata di asfalto è ancora lì e nessuno si è degnato di rimuoverla e di mantenere le promesse…un compito davvero arduo per chi fa politica qui.

Speriamo adesso che con questo articolo si possa rinfrescare la memoria dell’amministrazione comunale. Dopotutto sarà stata solo una dimenticanza…l’ennesima.

Avellino, che fine ha fatto l’anagrafe degli artisti?

C’era una volta ad Avellino l’anagrafe degli artisti. Qualcuno la ricorda? Beh probabilmente no. Si tratta dell’ennesimo progetto partito e mai portato a termine dell’amministrazione comunale.

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Ripercorriamo insieme di cosa si tratta con la speranza di rinfrescare la memoria all’assessore Luongo, promotore dell’iniziativa, e di far sì che dopo due anni entri in vigore per il bene della cultura e degli artisti cittadini.

Cos’è l’anagrafe degli artisti

Annunciata dal sindaco Gianluca Festa prima e accolta con soddisfazione dall’assessore alle politiche giovanili Stefano Luongo poi, l’anagrafe degli artisti è un progetto che nasce con l’obiettivo di valorizzare la cultura e gli artisti avellinesi.

L’idea dell’amministrazione comunale era quella di creare un albo, con aggiornamenti semestrali, dove i cittadini potessero consultare chi sono gli artisti locali nei vari settori culturali.

L’iscrizione avviene online mentre la pubblicazione dell’albo spetta al comune di Avellino che sembra però essersene totalmente dimenticato.

Quelle promesse mai mantenute

Eh sì, avete capito bene. Siamo davanti l’ennesimo caso di amministrazione smemorina. Come si legge sull’avviso pubblico diffuso dal’ente di Piazza del Popolo, l’anagrafe è consultabile sul sito del comune di Avellino nell’apposita sezione.

Peccato però che cliccando la voce “ Visualizza l’anagrafe degli artisti” sul portale di Palazzo di Città, non si apra nessuna finestra.

Eppure il bando prevedeva che l’anagrafe venisse aggiornata periodicamente in corrispondenza di ogni semestre. Intanto ne sono passati già quattro, sin ben due anni, e dell’albo non se ne vede neanche l’ombra.

Alcuni dettagli dell'avviso pubblico sull'Anagrafe degli artisti
Alcuni dettagli dell’avviso pubblico sull’Anagrafe degli artisti

Proprio in occasione della pubblicizzazione della meritevole iniziativa, l’assessore Stefano Luongo sui social diceva: «Una semplice azione, da tempo richiesta, volta ad intensificare il processo di valorizzazione delle capacità e abilità delle risorse locali e a contribuire alla crescita culturale e artistica della nostra città».

Peccato però che, al momento, sono rimaste tutte parole al vento…pardon su Facebook.

Anagrafe degli artisti: perché non è partita?

Come mai l’Anagrafe degli artisti non è partita? Perché nessuno al comune si è ricordato che l’albo, da statuto, va pubblicato online?

Non si è iscritto nessuno? O si sono tutti dimenticati dell’esistenza degli artisti in città, snobbando così un progetto che potrebbe mettere in mostra i tanti talenti del capoluogo?

Chissà, dopo l’articolo è probabile che questo progetto partirà…semmai insieme alla metropolitana leggera e al tunnel.

Sport e socialità per l’Eliseo: l’idea di Gioele e Federica

Sport e socialità per l'Eliseo: l'idea di Gioele e Federica

Campi sportivi e svago per risollevare l’Eliseo. Questa è la proposta che i giovani avellinesi Gioele Nazzaro e Federica La Guardia fanno al comune capoluogo.

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L’idea è sfruttare il piazzale dell’ex cinema cittadino per portare sana vitalità alla zona e dare nuovi spazi ai giovani della città attraverso lo sport.

La video intervista

Sport e socialità per l’Eliseo: l’idea di Gioele e Federica

Sport nel piazzale dell’Eliseo: l’idea di Gioele e Federica

Gioele e Federica sono due studenti avellinesi delle scuole superiori. Frequentano spesso il centro città e, non avendo spazi ricreativi pubblici dove poter passare il tempo libero, hanno subito pensato a un’idea per risollevare l’Eliseo.

I ragazzi vorrebbero che il piazzale dell’ex Gil diventi un luogo di aggregazione, in particolare nel periodo estivo con l’arrivo delle belle giornate.

Per questo hanno deciso di lanciare un appello al comune di Avellino tramite il nostro blog: trasformare lo spiazzale dell’Eliseo in un’area sportiva e ricreativa.

Per Gioele e Federica l’amministrazine comunale potrebbe installare dei campi da calcetto, basket o pallavolo contando sull’aiuto di altri enti o associazioni.

Il tutto potrebbe essere immaginato come un qualcosa di removibile e periodico, in corrispondenza dei mesi estivi.

Avellino, l’esigenza di spazi pubblici per i giovani

Dalle parole di Gioele e Federica emerge un quadro chiaro della situazione dei giovani ad Avellino: mancano spazi e attività.

Troppo spesso noi adolescenti e non solo, siamo costretti ad andare a Salerno se non a Napoli per passare un fine settimana diverso dal classico “struscio” per il corso o dall’ennesimo drink davanti il bar di fiducia.

Ad Avellino di fatto le attività organizzate per i giovani dall’amministrazione comunale durante l’anno sono pari a zero. Eppure si potrebbero sfruttare le tante realtà locali, associative e non, molto impegnate sul territorio.

Avellino, tutto fumo e niente arrosto

Le parole della politica però non si fanno attendere. Ad Avellino era stata promessa una rivoluzione: gli stati generali dei giovani.

Oltre all’apertura delle candidature del servizio civile e un consiglio comunale monotematico sulla questione, nel capoluogo per le politiche giovani è stato fatto troppo poco, se non nulla.

Realtà sane e fondamentali per una buona fetta dei giovani avellinesi come Avionica sono state costrette a mettersi in proprio e ad abbandonare i luoghi comunali come il Casino del Principe che oggi sono chiusi in attesa della famosa “fondazione di partecipazione”.

Ecco. Ad Avellino serve una maggiore collaborazione tra politica e cittadinanza. Servono meno promesse e più fatti, più azioni concrete. Questa città ha tante potenzialità, l’ho sempre detto sul blog, basta solo metterle a fuoco.

Eliseo: il cinema maledetto tra sbarre e telecamere

La storia degli ultimi anni dell’ex cinema Eliseo si può riassumere in due parole: vandalismo e menefreghismo.

La prima riguarda i cittadini incivili, la seconda la politica avellinese. L’ex gil è stato preso di mira decine di volte da teppisti che ne hanno imbrattato le pareti anche dopo le ritinteggiature. Le finestre sono state sfondate, così come le porte.

La risposta qual è stata? Qualche condanna sui media e basta. Dopo qualche tentativo, si è deciso di abbandonare la battaglia contro i writer selvaggi.

Per le finestre e le porte invece sono state adottate differenti soluzioni…una più ingegnosa dell’altra.

In primis si è deciso di murare tutto. Dopo la nostra segnalazione e dopo che alcuni vandali avevano sfondato anche i muri si è passati alle grate di ferro e alle porte blindate.

È stato poi installato un sistema di allarme, dato in gestione a un’azienda privata, che suona ogni qual volta ci si avvicini alle telecamere.

Forse così i vandali non avranno molto spazio per divertirsi. Intanto però uno dei luoghi simbolo della cultura avellinese resta chiuso tra il menefreghismo, appunto, di tutti gli amministratori che hanno scaldato le poltrone in questi anni.

Avellino, l’appello di Antonio per salvare i campi di Valle

Avellino, l'appello di Antonio per salvare i campi di Valle

Fare sport in tranquillità ad Avellino si conferma un tabù. Siamo stati a Valle e abbiamo ascoltato il 16enne Antonio Giova che ci ha mostrato le condizioni dei campetti di piazza Don Giuseppe Morosini.

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Da anni la struttura è abbandonata all’incuria e i continui atti vandalici non hanno fatto altro che peggiorarne le condizioni.

La video intervista ad Antonio Giova

Campetti di Valle in mano ai vandali

Ai campetti polivalenti di Valle uno dei due canestri è rotto e in diversi punti le grate che circondano le strutture sono state divelte.

Interi pezzi di inferriate sono stati rimossi da qualcuno e mai sostituiti. C’è poi il caso dell’illuminazione. Di sera i lampioni non si accedono più da ormai tanto tempo.

Il posto dedicato al quadro elettrico è vuoto e i fili penzolanti…forse anche questo è stato rubato. Tutto abbandonato a se stesso.

Il grande senso civico di Antonio

Antonio, nonostante abbia 16 anni, è molto affezionato a questi campetti. Ha raccontato come sin da piccolo ha sempre giocato qui.

Il giovane, che ha una forte passione per la pallacanestro, ha detto come più volte, insieme agli amici e agli abitanti del quartiere, ha provato a sistemare il canestro e dare nuovo decoro all’area.

Il risultato? Sempre lo stesso. Con la mancanza dei controlli basta poco e tutto è di nuovo distrutto.

Perfino delle sedie che avevano portato lì stesso loro per non sedersi a terra, da un momento e all’altro della partita sono sparite o sono state distrutte.

Colpa di chi?

Come sempre se c’è un disservizio vuol dire che qualcuno non ha lavorato abbastanza e i campetti di Valle ne sono la prova.

La struttura ogni giorno resta sempre incustodita. Le porte non vengono mai chiuse e lungo il perimetro dei campetti non c’è l’ombra di una telecamera.

All’abbandono da parte dell’amministrazione comunale si aggiunge poi la maleducazione dei soliti incivili. L’area è piena di rifiuti e puntualmente c’è chi porta i propri cani a sporcare lì.

Diritto allo sport negato

Anche in questa zona della città il diritto allo sport sembra del tutto negato. In estate mi sono occupato, insieme a IrpiniaTv, di buona parte dei campi cittadini.

Da San Tommaso, a Valle e a Borgo Ferrovia la storia purtroppo è sempre la stessa. Ovunque mancano i controlli e la manutenzione è davvero un’utopia.

Fenestrelle, nuovo disastro. Tagli “folli”, poi lasciano tutto così…

Fenestrelle, nuovo disastro. Tagli “folli”, poi lasciano tutto così…

L’amministrazione comunale di Avellino ha tagliato e abbandonato alcuni alberi fluviali sulle sponde del torrente Fenestrelle. Lo ha fatto nel modo più disastroso possibile.

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Tagli non eseguiti a regola d’arte che hanno finito per distruggere la flora e la fauna di quella sponda del torrente che bagna il capoluogo. Inoltre, presto, alcuni di quei tronchi potrebbero ricrescere.

Tutti guardano e nessuno parla: continua lo scempio

Ripercorriamo gli eventi. Il 30 dicembre 2021 sono iniziati i lavori di manutenzione dell’alveo. Dopo una segnalazione degli uffici del Comune di Avellino, la strada è stata chiusa al traffico per permettere la piena esecuzione dei lavori.

L'ordinanza del Comune di Avellino
L’ordinanza del Comune di Avellino

Quelli che dovevano essere semplici interventi di manutenzione, sono diventati l’ennesima occasione per cancellare una ampia fetta di vegetazione tipica della zona. 

Sono stati infatti tagliati, fino ad altezza muretto e non dalla base, tutti gli alberi fluviali che erano in piena salute.

Le foto di seguito non hanno bisogno di commenti. Gli interventi sono stati eseguiti in modo non uniforme: non c’è stata nessuna potatura né taglio totale delle piante. I tronchi sono stati abbandonati e adesso le piante potrebbero anche tornare a crescere.

Oltre il danno, insomma, anche la beffa.

Quei tronchi abbandonati

L’aspetto ancora più discutibile è il destino toccato in sorte a quei tronchi, abbandonati sull’argine opposto del torrente.

Dal 30 dicembre a nessuno è venuto in mente di andarli a rimuovere, eppure, in caso di forti piogge potrebbero cadere nell’alveo del torrente già pieno di rifiuti.

Non è poi da trascurare un aspetto prettamente ambientale. Tutto è stato stravolto. Come riporta il sito dell’associazione Gufi Italia «Alcuni ricercatori che studiano gli ambienti fluviali e le zone umide (wetlands) hanno definito questi ambienti “supermarkets of biodiversity”: ambienti ricchissimi di specie».

Dopo otto mesi: zona diversa ma stessa storia

Lo ricorderete tutti l’ultimo taglio selvaggio fatto ai danni della vegetazione cittadina sulle sponde del Fenestrelle.

Lo scorso aprile ad Avellino alle spalle del Genio Civile, lungo la strada che da piazzetta Perugini porta a Contrada Chiaire, qualcuno ha iniziato a tagliare tutta la vegetazione presente.

Il fatto destò presto scandalo tanto da far intervenire i Carabinieri forestali di Avellino. Né l’amministrazione Festa e né il Genio Civile sapevano nulla.

Avellino, disboscamento lungo le sponde: lo scempio del Fenestrelle. Servizio di IrpiniaTv

Dopo gli accertamenti dei militari dell’Arma si è giunti alla conclusione che i lavori erano stati eseguiti abusivamente a opera di qualche privato e per lo più in un’area di demanio pubblico.

Intanto però la collina è rimasta così. Nessun nuovo albero è stato ripiantanto e chissà se qualcuno ha pagato.

Panchine “mangia inquinamento” ad Avellino? Cosa sono i city tree

Che una delle difficoltà più importanti di Avellino fosse l’inquinamento non è di certo una novità. Ai problemi però bisogna sempre trovare una soluzione e in questo caso ne esistono davvero molte.

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Oggi vedremo come la lotta alle polveri sottili possa partire dall’arredo urbano grazie a una tecnologia innovativa: i city tree.

Avellino e la piaga dell’inquinamento

Avellino e le polveri sottili hanno un legame molto stretto, ormai lo sappiamo tutti. Dal report Mal’Aria 2020 di Legambiente siamo risultati il settimo capoluogo di provincia d’Italia per sforamenti di polveri sottili.

Anche nel 2021 abbiamo superato di molto i limiti stabiliti per legge mentre quest’anno sono stati registrati dalle centraline Arpac già due sforamenti nei primi giorni di gennaio.

Scopri qui la qualità dell’aria di Avellino in tempo reale grazie alle centraline della rete AURA.

Per risolvere questa situazione non c’è un’unica strategia. La soluzione perfetta non esiste. Tuttavia ci sono tante azioni che potrebbero, e aggiungo dovrebbero, essere messe in campo.

Molto spesso però si preferisce la politica dello “scarica barile”. Ma questa è un’altra storia. Ora analizziamo la proposta dei city tree.

City tree: cosa sono

I city tree sono un’invenzione della start up tedesca Green city solutions. Li possiamo definire come delle grandi panchine ecologiche e innovative.

Si tratta infatti di semplici sedute dotate però di grandi pannelli composti da muschio e altre piante che assorbono in poco spazio grandi quantitativi di anidride carbonica presente nell’aria (240 tonnellate di CO2).

Secondo le stime più dettagliate, per ogni metro quadro di parete di City tree, ci sono 1682 piante. Questo sistema quindi, oltre che pulire l’aria, contribuisce anche a migliorare la biodiversità delle città.

I City Tree sono poi dotati di appositi serbatoi d’acqua per irrigare le piante all’occorrenza mentre ne esistono alcuni capaci di immagazzinare energia elettrica grazie a pannelli solari e fornire così anche illuminazione e altri servizi.

I City tree in Italia

Quello dei City tree è un progetto europeo che sta coinvolgendo molte città di tutto il continente.

City tree: le panchine mangia inquinamento
City tree: le panchine mangia inquinamento

In Italia la prima città ad aver adottato per il momento questo sistema di ultima generazione è Modena che ha aderito al progetto “City tree scaler” dal 2017 al 2018 con la tanto di monitoraggio dei dati raccolti.

Anni fa anche ad Avellino ce una “panchina ecologica” molto simile progettata però da un’azienda italiana in piazzetta Trieste e Trento.

Purtroppo il comune a causa della mancata manutenzione l’ha fatta morire e se non fosse stato per la passione di Dora Virtuoso la piazzetta oggi sarebbe ancora nel degrado più totale.

Perché non approfittare dei tanti bandi finanziati con i fondi europei e non solo per portare questa innovazione anche ad Avellino?

Avellino, abbiamo ottenuto la piattaforma di calisthenics: come funzionerà

Avellino, abbiamo ottenuto la piattaforma di calisthenics: come funzionerà

Avellino avrà la sua piattaforma di calisthenics. La proposta lanciata su questo blog qualche mese fa è stata accolta dall’amministrazione comunale.

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Soldi stanziati e struttura in arrivo. Una vittoria per i giovani e gli sportivi della città. Ancora una volta il format delle proposte lanciate al comune ha dato l’effetto sperato.

Avellino: in arrivo la piattaforma di calisthenics

Con la determina dirigenziale dello scorso 16 dicembre, il comune di Avellino ha annunciato l’acquisto di una piattaforma di calisthenics da dedicare alla città.

La struttura, dal costo di circa 3mila euro, sarà installata al Campo Coni nelle prossime settimane, a disposizione di tutti gli sportivi e appassionati.

Da una proposta alla realtà

Quella della piattaforma di calisthenics è un’importante battaglia portata avanti da questo blog.

Il 26 settembre 2021, infatti, insieme al 19enne Adrian Cambareri, abbiamo proposto all’amministrazione Festa la realizzazione della piattaforma.

Siamo poi stati convocati dagli uffici comunali responsabili delle politiche sportive, dove la nostra idea è stata illustrata all’assessore, Giuseppe Giacobbe.

L’assessore si è subito attivato. Sono così stati intercettati i fondi necessari per garantire agli sportivi avellinesi un altro spazio per allenarsi.

Sportiva che pratica calisthenics. Fonte foto: http://www.calisthenicsmag.com
Sportiva che pratica calisthenics. Fonte foto: http://www.calisthenicsmag.com

L’importanza del lavoro di squadra

L’idea di invogliare il comune a creare un nuovo spazio per gli sportivi di Avellino è partita dal giovane Adrian.

Devo essere onesto, senza di lui non avrei mai pensato che la piattaforma di calisthenics potesse essere un bisogno di parte della città. Questa è l’ennesima prova che l’unione fa la forza.

Collaborare fra cittadini, non è solo ideologia sterile, accresce sensibilmente le possibilità di essere ascoltati dalle amministrazioni e di migliorare Avellino e l’intera provincia.

Questa città, non mi stancherò mai di ripeterlo, ha bisogno di idee e di innovazione. È il momento di tirarle fuori.

Avellino, qua la zampa. Arrivano 13 dog toilette: ecco dove

Avellino, qua la zampa. Arrivano 13 dog toilette: ecco dove

È stata ripulita la dog toilette di Viale Italia ad Avellino. Dopo la segnalazione fatta da questo blog, il comune è intervenuto sistemando il contenitore all’altezza della Scuola Solimena.

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Nel frattempo è stata annunciata l’installazione di nuovi cestini dedicati in altre 13 zone della città.

Viale Italia: dog toilette ripulita

Lo scorso 28 novembre, su questo blog, avevamo segnalato la mancata pulizia di una delle dog toilette messe a Viale Italia dall’amministrazione comunale.

Il contenitore era pieno da oltre una settimana e nessuno aveva pensato di svuotarlo.

Per fortuna, dopo il nostro appello, la dog toilette è stata ripulita e svuotata. Oggi i cittadini possono tornare a usarla tranquillamente.

Dog toilette: mancano ancora le bustine

Un altro problema però non è stato ancora risolto. Buona parte delle dog toilette installate negli ultimi anni hanno uno scomparto dedicato alle bustine da usare per raccogliere i bisogni dei propri animali.

Tuttavia, una volta finite, nessuno le ricarica. Questo disservizio lo abbiamo riscontrato in molte zone di Avellino, tra cui proprio Viale Italia.

Avellino: 13 nuove dog toilette

Nel frattempo il Comune, con l’assessorato all’ambiente, ha annunciato l’installazione di 13 nuove dog toilette in tutta la città.

Ad Avellino saranno installate nelle seguenti strade:

  • Via Fontanatetta nei pressi del mercatino
  • Via Pironti civico 66
  • Via Pironti civico 2
  • Contrada S. Eustachio civico 6
  • Contrada S. Eustachio civico 3/q
  • Via De Venuta civico 11
  • Piazza del Popolo discesa Comune
  • Via Cassese civico 66
  • Via Francesco Tedesco civico 100/c
  • Via Madonna de la Salette civico 9
  • Picarelli nei pressi della scuola
  • Via Calvemini civico 69
  • Piazza D’Armi lato Carcere Borbonico.

L’obiettivo è sensibilizzare ancor di più i cittadini nel corretto conferimento dei bisogni dei nostri amici a quattro zampe. La speranza è che nessuna dog toilette venga dimenticata. Come era accaduto in viale Italia.

Avellino, Viale Italia: che brutta fine per le dog toilette

Avellino, Viale Italia: che brutta fine per le dog toilette

Cestini pieni e deiezioni canine a terra. Così gli Avellinesi devono convivere a Viale Italia. Il contenitore destinato alle “cacche degli amici a quattro zampe”? Pieno da una settimana. Chi interviene?

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In città gli altri cestini sono stati puliti con periodicità come è giusto che sia. Davanti la Solimena però qualcuno sembra essersi scordato di questo contenitore.

Padroni educati ma cestini pieni

In questo caso non è un problema di civiltà. A Viale Italia le buste con gli escrementi vengono lasciate a terra. Purtroppo, come detto, il cestino dedicato a contenere le deiezioni canine è pieno da oltre una settimana.

Prima di scrivere questo articolo ho monitorato di persona il problema. Ho anche raccolto delle testimonianze. Da oltre sette giorni, come vi dicevo, nessuno si occupa di svuotare quel cestino.

La Dog Toilette strapiena di Viale Italia
La Dog Toilette strapiena di Viale Italia

Cani e padroni civili

Il caso delle deiezioni canine sparse in città è sempre stato un problema per Avellino. Negli ultimi anni le amministrazioni comunali, l’ultimo intervento è proprio stato effettuato dalla giunta Festa, hanno provveduto a installare numerose dog toilette in città.

Nel capoluogo, tra centro e periferia, sono in totale 57 i contenitori dedicati ai nostri amici a quattro zampe.

È un dato di fatto che in alcune zone della città la situazione sia nettamente migliorata. Poi, però, ci sono aree dimenticate.

Anche la sensibilità dei cittadini è cambiata. L’iniziale problema degli altri rifiuti conferiti nelle dog toilette è stato infatti in parte risolto.

Le bustine dove sono?

Un altro problema però c’è. E questo è diffuso un po’ in tutte le zone della città.

Le nuove dog toilette installate lo scorso gennaio prevedono anche un apposito spazio per le bustine. Vanno usate, quando i padroni degli animali le dimenticano.

La Dog Toilette davanti la Scuola Solimena.
La Dog Toilette davanti la Scuola Solimena.

Purtroppo, però, una volta terminato lo stock, nessuno le ha rimpiazzate. Una dimenticanza che, aggiunta a quella più grave della pulizia dei cestini, crea ben più di un problema.

Avellino: su i muri all’Eliseo, segno di una città allo sbando

Avellino: su i muri all’Eliseo, segno di una città allo sbando

Vandali all’Eliseo. Vetri a terra e finestre distrutte. Il comune anziché riparare, ancora una volta le spalle alla città e mura gli accessi rotti dell’ex Gil. È la conferma, questa, di un’amministrazione che non sa nemmeno da dove partire per restituire il bene ad Avellino.

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I lavoratori di Palazzo di Città hanno ben pensato di usare un po’ di cemento per evitare che nuovi indiscriminati si infiltrassero nella struttura abbandonata di via Roma.

Avellino: su i muri contro i palazzi della Cultura

Fa discutere e non poco la scelta dell’amministrazione comunale di murare alcuni accessi dell’ex Cinema Eliseo di Avellino.

La struttura, da anni simbolo di degrado e abbandono, nelle ultime settimane è stata oggetto di alcuni atti vandalici da parte di adolescenti indiscriminati.

Il comune però, anziché dichiarare guerra agli incivili, decide la strada più semplice e vile per tutti: sotterrare l’ascia di guerra e murare gli accessi distrutti dell’Ex Gil.

Il servizio di Telenostra sugli ultimi atti vandalici all’Eliseo

Muri all’Eliseo: segno di un’amministrazione indifferente

Perché è da condannare il gesto di murare gli accessi dell’Eliseo? Beh i motivi sono diversi, ma andiamo con ordine.

Non è la prima volta che quei vetri sono andati in frantumi. Qualche anno fa non è stato possibile risalire ai responsabili visto che la telecamera non riprendeva proprio quel punto. Come mai col tempo nessuno ha pensato di potenziare la videosorveglianza nella piazza? Perché non si aumentano i controlli nella zona?

Finestre murate all'Eliseo di Avellino.
Finestre murate all’Eliseo di Avellino.

Con il gesto di murare le finestre di una struttura, non si fa altro che avallare la tesi secondo cui l’amministrazione Festa non sa che fare con l’Eliseo.

Una struttura che infatti sarebbe prossima ad aprire, non verrebbe murata per poi spendere altri soldi e rompere quei blocchi di cemento.

La teoria del “tu distruggi, io riparo”

Murare delle finestre rotte dagli incivili significa darla vinta a loro e arrendersi quindi davanti a quattro teppistelli che non hanno niente altro da fare che intrufolarsi in strutture abbandonate dalla città.

A dare ragione a questa affermazione è una delle teorie di criminologia più note al mondo conosciuta come “Teoria delle finestre rotte“, introdotta dagli studiosi Kelling e Wilson.

Secondo i due esperti di scienze sociali, più si reprimono e si cancellano i reati minori come atti di vandalismo e deturpazione dei luoghi, e più si previene la nascita di futuri crimini pericolosi tra la popolazione.

Questa teoria prevede quindi che al vandalismo si risponda in modo immediato e diretto punendo i reponsabili e riparando tutto ciò che è stato rotto.

Eliseo: luogo di spaccio e abbandono

Che l’ex cinema Eliseo sia un luogo dimenticato da tutti lo si sa da tempo. Eppure questa struttura, che dovrebbe rientrare tra i monumenti di attrazione di Avellino, si trova in quello che era il “salotto buono” della città.

Molti sanno, o meglio fanno finta di non sapere, che all’Eliseo la sera si fa una sola attività: si spaccia.

Il piazzale dell’Ex Gil è da anni luogo di incontro per spacciatori e consumatori di droga, così come i giardini di piazza Kennedy e non solo.

Nonostante le telecamere presenti in diversi punti della piazza, nessuno sa nulla.

Un lato dell'ex cinema Eliseo di Avellino.
Un lato dell’ex cinema Eliseo di Avellino.

Avellino, un comune che non sa quali pesci prendere

Che il comune di Avellino sia un po’ allo sbaraglio non è una novità. E dico un po’ perché voglio essere buono.

Il 31 ottobre in città si è chiusa una delle parantesi di attivismo giovanile più importanti degli ultimi anni.

L’amministrazione Festa ha deciso di chiudere il Casino del Principe e di lasciare per strada associazioni come Avionica che da anni stavano portando eventi, socialità e cultura ad Avellino (per sostenere il loro crowdfunding clicca qui).

Questo perché? Qual è l’idea di Festa? Beh sotto c’è la fondazione di partecipazione. Questo ente esterno al comune, annunciato già più volte in pompa magna, dovrà di fatto gestire tutti i luoghi della cultura di Avellino.

Quando inzierà a lavorare davvero? Quando si insedierà questa fondazione? Saranno coinvolti i cittadini e le associazioni o sarà tutto deciso nei palazzi istituzionali?

A queste domande speriamo che qualcuno dia presto risposta. Nel frattempo non ci aspetta che sperare nella provvidenza affinché illumini i soliti teppisti ed eviti ulteriori danni a una città troppo spesso umiliata dai suoi amministratori e cittadini.