Vandali all’Eliseo. Vetri a terra e finestre distrutte. Il comune anziché riparare, ancora una volta le spalle alla città e mura gli accessi rotti dell’ex Gil. È la conferma, questa, di un’amministrazione che non sa nemmeno da dove partire per restituire il bene ad Avellino.
(Entra nel gruppo Whatsapp. Riceverai le segnalazioni, le idee e le vittorie ottenute da noi cittadini. Ti aspetto!).
I lavoratori di Palazzo di Città hanno ben pensato di usare un po’ di cemento per evitare che nuovi indiscriminati si infiltrassero nella struttura abbandonata di via Roma.
Avellino: su i muri contro i palazzi della Cultura
Fa discutere e non poco la scelta dell’amministrazione comunale di murare alcuni accessi dell’ex Cinema Eliseo di Avellino.
La struttura, da anni simbolo di degrado e abbandono, nelle ultime settimane è stata oggetto di alcuni atti vandalici da parte di adolescenti indiscriminati.
Il comune però, anziché dichiarare guerra agli incivili, decide la strada più semplice e vile per tutti: sotterrare l’ascia di guerra e murare gli accessi distrutti dell’Ex Gil.
Muri all’Eliseo: segno di un’amministrazione indifferente
Perché è da condannare il gesto di murare gli accessi dell’Eliseo? Beh i motivi sono diversi, ma andiamo con ordine.
Non è la prima volta che quei vetri sono andati in frantumi. Qualche anno fa non è stato possibile risalire ai responsabili visto che la telecamera non riprendeva proprio quel punto. Come mai col tempo nessuno ha pensato di potenziare la videosorveglianza nella piazza? Perché non si aumentano i controlli nella zona?

Con il gesto di murare le finestre di una struttura, non si fa altro che avallare la tesi secondo cui l’amministrazione Festa non sa che fare con l’Eliseo.
Una struttura che infatti sarebbe prossima ad aprire, non verrebbe murata per poi spendere altri soldi e rompere quei blocchi di cemento.
La teoria del “tu distruggi, io riparo”
Murare delle finestre rotte dagli incivili significa darla vinta a loro e arrendersi quindi davanti a quattro teppistelli che non hanno niente altro da fare che intrufolarsi in strutture abbandonate dalla città.
A dare ragione a questa affermazione è una delle teorie di criminologia più note al mondo conosciuta come “Teoria delle finestre rotte“, introdotta dagli studiosi Kelling e Wilson.
Secondo i due esperti di scienze sociali, più si reprimono e si cancellano i reati minori come atti di vandalismo e deturpazione dei luoghi, e più si previene la nascita di futuri crimini pericolosi tra la popolazione.
Questa teoria prevede quindi che al vandalismo si risponda in modo immediato e diretto punendo i reponsabili e riparando tutto ciò che è stato rotto.
Eliseo: luogo di spaccio e abbandono
Che l’ex cinema Eliseo sia un luogo dimenticato da tutti lo si sa da tempo. Eppure questa struttura, che dovrebbe rientrare tra i monumenti di attrazione di Avellino, si trova in quello che era il “salotto buono” della città.
Molti sanno, o meglio fanno finta di non sapere, che all’Eliseo la sera si fa una sola attività: si spaccia.
Il piazzale dell’Ex Gil è da anni luogo di incontro per spacciatori e consumatori di droga, così come i giardini di piazza Kennedy e non solo.
Nonostante le telecamere presenti in diversi punti della piazza, nessuno sa nulla.

Avellino, un comune che non sa quali pesci prendere
Che il comune di Avellino sia un po’ allo sbaraglio non è una novità. E dico un po’ perché voglio essere buono.
Il 31 ottobre in città si è chiusa una delle parantesi di attivismo giovanile più importanti degli ultimi anni.
L’amministrazione Festa ha deciso di chiudere il Casino del Principe e di lasciare per strada associazioni come Avionica che da anni stavano portando eventi, socialità e cultura ad Avellino (per sostenere il loro crowdfunding clicca qui).
Questo perché? Qual è l’idea di Festa? Beh sotto c’è la fondazione di partecipazione. Questo ente esterno al comune, annunciato già più volte in pompa magna, dovrà di fatto gestire tutti i luoghi della cultura di Avellino.
Quando inzierà a lavorare davvero? Quando si insedierà questa fondazione? Saranno coinvolti i cittadini e le associazioni o sarà tutto deciso nei palazzi istituzionali?
A queste domande speriamo che qualcuno dia presto risposta. Nel frattempo non ci aspetta che sperare nella provvidenza affinché illumini i soliti teppisti ed eviti ulteriori danni a una città troppo spesso umiliata dai suoi amministratori e cittadini.