Disabili Avellino, scandalo al cubo: ascensore mai attivo

Ascensore rotto e bagni inaccessibili ai diversamente abili. È questa la situazione delle toilette pubbliche di piazza della Libertà ad Avellino da anni.

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Altri problemi con le barriere architettoniche sono stati segnalati settimane fa all’ex cinema Eliseo dove, per accedere alla mostra di Andy Warhol, bisognava usare solo le scale.

Avellino: quel cubo maledetto e l’ascensore fermo da sempre

Quando è stato rifatto il look a Piazza della Libertà, tra le innovazioni più discusse introdotte nella nuova agorà, c’è stato il maxi cubo che dà accesso ai bagni pubblici.

L’opera, forse tra le più criticate degli ultimi decenni della storia amministrativa avellinese, dopo diversi anni non è ancora entrata del tutto in funzione.

L’accesso ai bagni pubblici infatti avviene tramite una lunga scalinata. Per i diversamente abili, famiglie con bimbi in passeggino o semplici persone anziane, anni fa era stato predisposto un ascensore dedicato.

Peccato però che, sin dall’inaugurazione, l’impianto non ha mai funzionato.

Avellino, per l’ascensore mancano solo tre batterie

Il vero paradosso riguarda però il motivo del mancato funzionamento dell’ascensore di piazza della Libertà.

Come si evince da un adesivo apposto dalla ditta di manutenzione pagata dal comune e dagli Avellinesi, il problema risederebbe in tre semplici batterie da sostituire.

Sapete a quando risale questa verifica? Al 29 settembre 2021…circa un anno e mezzo fa!

Sempre sull’avviso del mancato funzionamento dell’ascensore è scritto: “il componente da sostituire è oggetto di un preventivo”. Che fine ha fatto questo preventivo di spesa?

Come mai tutti se ne sono dimenticati? I consiglieri comunali, gli assessori e il sindaco non passano mai da piazza della Libertà? Eppure quel cubo è visibile da qualsiasi traversa che sporge sull’agorà!

Avellino, la storia del cubo: le critiche dell’assessore Genovese

La storia del cubo-gabinetto (per non dire altro) di piazza della Libertà è molto simile a un’Odissea contemporanea e riadattata. Le critiche sono state tante.

Gli Avellinesi infatti, nel 2017, si sono ritrovati l’opera dalla sera alla mattina con lo stupore di molti. L’allora presidente della Commissione Urbanistica e consigliere di maggioranza, Antonio Genovese (oggi assessore ai lavori pubblici della giunta Festa ndr), aveva aspramente criticato il cubo.

«È un pugno nell’occhio – aveva dichiarato l’assessore Genovese a Ottopagine -, un agglomerato di cemento impattante. Che copre buona parte della visuale della piazza. Non riesco a capire come abbia fatto la sovrintendenza a dare l’ok. Non ci sono dubbi, quel cubo deve essere demolito. Lo chiederò e con decisione già al prossimo consiglio comunale».

Le intenzioni di Genovese però non hanno portato a nessun risultato effettivo.

Piazza Libertà, «abbattete quell’orrido cubo di cemento»

Avellino, la storia del cubo: dalla porta in frantumi ai vandali

Alle critiche di cittadini, opposizione e maggioranza si sono aggiunti negli anni diversi episodi riportati sulle cronache locali.

Nel 2019, nel pieno di una calda giornata estiva, la porta scorrevole in vetro del cubo di Piazza Libertà è collassata su sé stessa andando in frantumi.

Il motivo? Non si é mai appurato con certezza. Molto probabilmente, secondo fonti amministrative, il troppo caldo ha vinto sulla tenuta del doppio vetro anche a causa dei forti riflessi dati dalla bianca pavimentazione dell’agorà.

Dopo un altro anno di attesa il bango è stato messo in funzione ma l’ascensore no.

Circa un anno fa poi, nel marzo del 2022, i bangi sono stati oggetto di un ennesimo atto vandalico. Il sindaco Gianluca Festa ha denunciato tutto sulla sua pagina Facebook. I mesi necessari per riaprire i bagni sono stati diversi anche in questo caso.

Purtroppo però, di nuovo, dell’ascensore per i disabili si sono dimenticati tutti.

Avellino e le spalle girate ai disabili

L’attenzione dell’amministrazione comunale di Avellino per i disabili è poco più che zero. Possono essere chiamati in causa le pessime situazioni di accesso dei diversamente abili alle case popolari, così come tante alte vicende.

L’ultima, in ordine di tempo, è quella che ha riguardato Roberta, una signora che voleva visitare nelle scorse settimane la mostra di Andy Warhol organizzata all’ex cinema Eliseo di Avellino.

Lei vive in carrozzina e la mostra è situata a piano terra e al primo piano. L’ascensore però era rotto. «Tra qualche giorno sarà sistemato», avevano garantito i responsabili presenti all’Eliseo.

Peccato però che nulla è stato fatto. La mostra è terminata e Roberta non l’ha potuta visitare.

La sua denuncia, diffusa a mezzo stampa è stata chiara e inequvocabile: «Sono Roberta, una disabile in carrozzina che ama la cultura in generale e a cui piace, nel tempo libero, andare in giro per musei anche fuori città e fuori Regione. Quindi ho appreso con piacere che all’ex Eliseo c’era la mostra dedicata ad Andy Warhol visitabile fino al 5 febbraio».

«Sabato 4 febbraio sono andata all’ex Eliseo con mio marito per vedere la mostra sita al primo piano. Mio marito è sceso e per mero scrupolo ha chiesto se funzionava l’ascensore, gli è stato detto che da qualche giorno era rotto e doveva essere aggiustato. A malincuore siamo ritornati a casa», continua Roberta.

«Successivamente ho appreso che la mostra era stata prolungata anche in occasione della notte bianca del 14 febbraio e con entusiasmo sono ritornata con mio marito all’ex Eliseo pensando che l’ascensore fosse stato aggiustato dopo nove giorni…speranza vana: l’ascensore era ancora rotto… – spiega concludendo Roberta -. Denuncio questa esperienza personale negativa anche in qualità di collaboratrice del M.I.D, Movimento Italiano Disabili, coordinato da Esposito Giovanni che da tempo è la voce delle persone con disabilità di tutta la Regione».

Nelle prossime settimane sarà inaugurata la mostra dedicata al celebre writer britannico Banksy. Per questa occasione l’ascensore funzionerà?

L’amministrazione Festa potrebbe sistemare sia quello dell’Eliseo sia quello di Piazza Libertà e prendere, come si suol dire, due piccioni con una fava. Succederà? Speriamo!

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