Allacciate le cinture! Ecco quanto sono costati i concerti di Antonello Venditti e Luché, i due artisti che l’amministrazione Festa ha scelto per il Capodanno di Avellino.
Sono state pubblicate sull’albo pretorio dell’ente di Piazza del Popolo, le determine con i costi sostenuti dal Comune.
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Venditti ad Avellino: quote da capogiro
Un acconto del cinquanta per cento prima e un saldo poi, un piccolo sconto e un costo a sei cifre: il solo concerto di Antonello Venditti ad Avellino è costato 220.550 euro.
È questo il costo che emerge dagli atti ufficiali pubblicati dal Comune di Avellino in data 9 gennaio scorso.
Dalla determina numero 7 del 2024, si evincono i principali dettagli della collaborazione con il noto artista romano che ha allietato gli Avellinesi l’ultimo giorno dell’anno.
Il contratto, frutto di una interlocuzione iniziata mesi prima tra l’amministrazione Festa e l’entourage di Venditti, è stato siglato con la Friends & Partners s.p.a, società di Milano che detiene l’esclusiva per le rappresentazioni di musica live dell’artista.
Dopo un preventivo iniziale da 222.050 euro l’accordo, siglato da una scrittura privata, ha previsto un piccolo ribasso di 1.500 euro dovuto alle modifiche “della scaletta di esibizione” in termini di durata ed è sceso così alla modica cifra di 220.550 euro.
Capodanno Avellino con Venditti: pagamento in due tranche
La prestazione di Antonello Venditti è stata poi pagata in due tranche. Come si legge nella determina siglata dal dirigente Gianluigi Marotta, il 30 novembre 2023 in quei giorni “si è provveduto alla liquidazione e al pagamento della somma complessivamente pari ad € 110.550,00…quale acconto”.
Sì, abbiamo iniziato a pagare Venditti ben un mese prima della sua esibizione.
Il 2 gennaio scorso il Comune ha poi saldato la prestazione dell’artista con gli ultimi 110.000 euro.
Luché: quasi 90mila euro per l’artista campano
Se a Venditti sono andati 220mila euro, il compenso pagato per la prestazione artistica di Luché non ha disatteso le aspettative.
Come riportato nella determina 830 del 28 dicembre 2023, la liquidazione è stata di 88mila euro, compresa iva al 10 per cento.
Affidataria dell’appalto è stata Waver s.r.l., una società di Orta di Atella (CE) che, solo per il periodo che va dal 1° dicembre 2023 al 31 gennaio 2024, detiene l’esclusiva per le regioni Campania e Basilicata, per l’artista Luché e per le sue prestazioni artistiche.
Con quali soldi sono stati pagati Venditti e Luchè?
Diverso è il compenso e differenti sono anche i capitoli di spesa. Per Luchè infatti l’amministrazione comunale ha beneficiato dei fondi della Regione Campania.
Palazzo Santa Lucia ha infatti finanziato il Comune di Avellino per 150mila euro per le attività legate al cartellone “Avellino Christmas City“.
Di questi, 88mila sono stati impiegati per le prestazioni artistiche di Luchè.
Per Antonello Venditti invece, il discorso è diverso. Il cantante romano è stato pagato “con spese a totale carico del Comune“, come si legge nel provvedimento.
L’ente di Piazza del Popolo quindi, ha usato proprie risorse (220mila euro) per le prestazioni artistiche di Venditti.
Fondi destinati ad altro?
Le prestazioni artistiche di Venditti e la grandissima riuscita del concertone di fine anno non si discutono. Le gente c’era e l’immagine di Avellino, anche se solo per una sera, ci ha guadagnato (faccione del sindaco in primis, sparato sui maxi schermi a mezzanotte per il trionfale discorso di fine anno).
Tuttavia i dubbi e le domande su queste spese non sono pochi. Venditti è stato pagato con fondi del tutto comunali.
Nella determina non si fa riferimento a cosa erano destinate queste cifre, forse non vincolate e disponibili per qualsiasi tipologia di intervento: dall’asfalto all’acquisto di nuovi scuolabus, dalla riduzione del canone della mensa scolastica, alla manutenzione straordinaria delle case popolari di Quattrograne.
Il mio obiettivo non è quello di fare una polemica sterile, sia chiaro, ma di fare luce sulla spesa affrontata dal Comune di Avellino, ripeto, con soldi dei contribuenti.
Sarebbe bello se l’amministrazione, a partire dal sindaco Gianluca Festa, dall’assessore al Patrimonio Stefano Luongo e dal delegato al bilancio Vincenzo Cuzzola, facessero chiarezza e spieghino agli avellinesi questi soldi da dove sono stati presi.
Non per doveri burocratici ma perché, nella sua storia politica, Festa si è autodefinito “paladino della trasparenza amministrativa” tanto da aver dato all’assessore Marianna Mazza anche la delega alla trasparenza.
Ripeto, il problema non sta nella spesa di 300mila euro, escluso palco, collaborazione con RDS, servizi vari e security per una sera, ma sta nel fatto che quelle risorse, molto probabilmente (salvo chiarimenti al momento non pervenuti ndr) potevano essere investite in uno di questi problemi:
- apertura dell’ex Eliseo;
- rifacimento delle strade;
- sistemazione dei marciapiedi;
- acquisto di nuovi scuolabus;
- bonifica dall’amianto dei tetti delle case popolari;
- riduzione del canone della mensa (aumentato da questa amministrazione del 25 per cento);
- servizi per i senzatetto;
- potenziamento dei servizi sociali per persone disabili, anziani e gente in difficoltà;
- apertura di un’aula studio;
- apertura di spazi dedicati ai giovani più volte promessi al Centro Sociale Samantha della Porta.
Quante spese mancano all’appello?
In questo articolo abbiamo visto come sono stati spesi 300mila dei tanti soldi stanziati dal Comune di Avellino per il Natale 2023.
All’appello però mancano ancora tante spese affrontate dall’ente tra cui quelle per:
- il noleggio, il montaggio e lo smontaggio del palco;
- la collaborazione con RDS e il pagamento di Anna Pettinelli;
- il costo delle luminarie in termini di corrente e noleggio.
A quanto arriveremo? Basteranno i 62mila euro rimasti dal finanziamento regionale per coprire tutte le spese mancanti? O sono stati utilizzati altri soldi delle casse comunali?
In attesa della pubblicazione delle determine sull’albo pretorio, allacciamoci le cinture e speriamo di non dover attivare l’airbag.