Avellino, tac per scoprire gli alberi malati. Sindaco, ci sei?

«Il comune di Avellino ignora le nuove tecnologie applicate alla botanica che possono salvare gli alberi della città». Così un cittadino mi ha segnalato una delle grandi problematiche del capoluogo: la mancata tutela del verde urbano.

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In questo articolo vedremo insieme una delle ultime tecnologie che già da anni viene adottata in tutta Italia per preservare gli alberi dei centri urbani da abbattimenti inutili e pericolosi crolli.

L’albero: è vita non un oggetto

Prima di entrare nel dettaglio su quali sono le tecnologie di ultima generazione utili per monitorare lo stato degli alberi, ci tengo a sottolineare un importante concetto.

Dobbiamo iniziare noi tutti a vedere gli alberi in un’ottica diversa. Non sono infatti semplici oggetti ornamentali. Tutte le piante sono esseri viventi, proprio come noi.

Hanno tutto, gli manca solo la parola e la possibilità di scappare…e se ce l’avessero non credo ci penserebbero due volte.

Come ogni essere vivente quindi, anche gli alberi si ammalano e hanno bisogno di periodici controlli, soprattutto con l’avanzare dell’età. È quindi fondamentale un piano dettagliato del verde che preveda anche un sistema di monitoraggio e manutenzione delle piante.

Detto ciò, analizziamo nel dettaglio di cosa vi sto parlando.

Alberi a rischio? Ecco la Tac

Sembra strano ma anche gli alberi possono essere sottoposti ad apposite tac. Si tratta di esami ad hoc che servono a valutare la salute della pianta e in particolare del suo tronco.

Come si fa? Beh molto semplice. Sul fusto dell’albero vengono impiantati dei sensori che, attraverso dei colpi di martello, rilevano come il rumore passa attraverso il tronco.

Il legno infatti è un ottimo conduttore sonoro. Se all’interno è cavo, il suono non si propagherà alla stessa velocità.

I sensori hanno proprio questo compito: comprendere come il suono si diffonde nel tronco e stilare un’immagine verosimile della condizione della pianta.

Se sul monitor collegato ai sensori, appare una macchia blu, vuol dire che l’albero è cavo. Più grande è il vuoto e più la chiazza sarà larga. Un colore bruno invece identifica la parte sana.

Tac agli alberi: la fanno tutti

Questi esami strumentali vengono fatti in Italia già da molti anni. La tomografia sonica, è solo uno dei tanti interventi che si possono adottare per monitorare lo stato di un albero.

È del 2018 il servizio del noto programma Rai “Linea Verde life” che spiega proprio l’importanza di questa tecnica, adottata all’epoca sul lungomare di Reggio Calabria. (Scopri il servizio qui)

Negli ultimi anni poi, molti comuni come Padova, Livorno, Conselve e Albano Terme, hanno avviato collaborazioni con atenei di tutta Italia proprio per monitorare gli alberi e mappare il verde cittadino.

I sensori utili all'esame Tac sull'albero.
I sensori utili all’esame Tac sull’albero.

Avellino, perché noi no?

La domanda è d’obbligo e la risposta anche (se fosse valida). Non si può nemmeno parlare di un problema economico. Siglando qualche accordo con gli atenei vicini i costi del monitoraggio si ridurrebbero sensibilmente.

In più il comune di Avellino potrebbe chiedere aiuto alle associazioni in città. Con il circolo Alveare di Legambiente e altre realtà, abbiamo presentato da tempo la richiesta di istituzione di una consulta del verde proprio per collaborare con l’amministrazione.

Purtroppo però, nonostante bisogna solo adeguare un vecchio regolamento, la giunta Festa non è ancora intervenuta.

Eppure la questione degli alberi dovrebbe interessare al comune capoluogo che, anziché spendere migliaia di euro per abbattimenti vari, potrebbe avviare un serio piano di gestione, monitoraggio, tutela e cura del verde urbano. Proprio come fanno le vere città smart, green ed europee.

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