Un palo di qua … un palo di là. Eppure la metro leggera per l’autostazione non passerà. I lavori di elettrificazione nella traversa del nuovo terminal bus di Avellino non sono mai stati portati a termine.
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Tra via Pini, via Moccia e via Colombo ci sono numerosi pali senza cavi che probabilmente non saranno mai utilizzati.
Avellino, metropolitana leggera: i pali sono troppi
Ci sono voluti oltre venti anni per scoprire che, per il progetto della metropolitana leggera, il comune di Avellino ha montato dei pali di troppo.
Con l’ultimazione dei lavori infatti alcuni tratti del percorso originario dei bus ibridi sono stati stralciati dal progetto.
Per scoprirlo basta farsi una passeggiata nei pressi dell’autostazione di via Fariello. Se fate un po’ di attenzione, vi salteranno subito all’occhio i numerosi pali che sono stati installati e non messi in funzione.
Nella traversa di accesso del nuovo capolinea infatti ci sono diversi piloni destinati alla metropolitana leggera. Il problema? Non sono mai stati predisposti per l’utilizzo e i lavori oggi sono finiti.
Avellino e la metropolitana leggera: il parodosso dell’autostazione
Se i lavori per la metro sono finiti, questi pali a cosa servono? Sono di troppo? Proprio all’entrata dell’autostazione non potevano essere strategici?
Questo dei pali sembra essere l’ennesimo paradosso di uno dei progetti più discutibili degli ultimi decenni.
Eh sì perché, seguendo il tracciato di questi giganti d’acciaio, la metropolitana leggera non stazionerà nei locali della nuova autostazione.
In sostanza il nuovo sistema di trasporto pubblico non farà capolinea al nuovo terminal principale della città ma terminerà la sua corsa nei depositi Air fuori città. Chi ha avuto questa idea dovrà essere stato parente del noto filosofo Zenone, altrimenti non si spiega.
Eppure, nel lontano 2006, il progetto originario questo prevedeva. Quasi venti anni fa infatti l’allora assessore ai trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta, aveva dichiarato che erano «previsti ben tre interscambi con la nuova autostazione, la stazione FS e i bus urbani dell’ATI in Piazza Libertà».
Se Piazza Libertà è stata fatta a nuovo, l’autostazione è ancora lì. Stesso discorso vale per i pali che però sembra proprio non avranno alcun futuro.
Metro leggera: il caso dei pali non finisce qui
Il problema purtroppo non riguarda solo la traversa dell’autostazione dei bus. Altri pali non messi in funzione sono stati installati a via Colombo (in questo caso sono quattro).
Stesso trattamento coi guanti bianchi, pardon coi pali grigi, lo ha avuto via Salvatore Moccia, l’altra arteria di accesso all’autostazione.
Anche qui ci sono numerosi piloni che sono stati installati e non sono mai stati predisposti per l’utilizzo.
È evidente. Il progetto originario prevedeva che la metro entrasse a via Pini, stazionasse nell’autostazione e uscisse da via Moccia per poi imboccare le arterie principali.
Adesso però non sarà più così. E di questi pali che ce ne facciamo?
Metropolitana leggera: mannaggia sti pali
I pali della metropolitana e gli Avellinesi non sono mai andati d’accordo. Le polemiche sono nate pochi giorno dopo le prime installazioni a causa della loro grandezza e vicinanza ai palazzi privati.
Nel 2016 poi la questione arrivò sugli schermi di Canale 5 dopo il servizio dell’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete.
Il noto giornalista irpino aveva fatto notare al comune di Avellino come numerosi piloni erano stati montati sulle rampe dei disabili e davanti a segnali stradali e semafori.
Abete aveva anche segnalato l’eccessiva vicinanza dei pali a balconi e finestre ascoltando il dissenso dei cittadini.
L’allora responsabile unico del procedimento del comune capoluogo, l’ingegnere Giovanni Valentino, intervistato da Abete aveva spiegato come si trattava di una mera svista dell’impresa e che si sarebbe intervenuti immediatamente
Sulla questione della vicinanza dei piloni agli appartamenti invece, l’ingegnere aveva dichiarato che le normativa non imponeva delle distanze di sicurezza.
Abete però non aveva fatto mancare la consegna della solita pigna con l’ironico appello: “Spuntano pali come fiori a primavera. Vedremo mai in funzione la metro leggera?”.
Metropolitana leggera: che fine faranno questi pali?
Conoscendo l’oculatezza nelle scelte del comune di Avellino in tema di mobilità (vedi pista ciclabile a viale Italia) sicuro ci sarà una spiegazione ai tanti pali non utilizzati.
Pensare il contrario significherebbe essere in malafede o essere rosiconi. Siamo certi quindi che una risposta chiara arriverà presto. Nel frattempo abbiamo avanzato alcune ipotesi.
Serviranno forse per rendere omogenee tutte le arterie cittadine? Si tratta di installazioni di arte moderna? O saranno sfruttati per le prossime fantasmagoriche luminarie di ferragosto?
Chissà…nel frattempo ci auspichiamo che quei poveri bus elettrici almeno inizino a fare il proprio lavoro sperando che la pensione, per i mezzi ormai vecchi di quasi venti anni, non sia già dietro l’angolo.