Davide D’Errico, dal vicolo della cultura: “Arrevotiamo Napoli”

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Ventinove anni, tanto talento e amore per la propria città: Napoli.

Oggi parliamo di Davide D’Errico da sempre impegnato nella lotta concreta alla criminalità organizzata e ideatore del vicolo della cultura che ha dato nuova speranza a Rione Sanità.

Davide D'Errico
Davide D’Errico

Chi è Davide D’Errico?

«Sono un ragazzo napoletano di 29 anni che viene da una storia personale e familiare molto segnata dalla criminalità. Quando avevo un anno mio nonno fu ucciso dalla camorra poiché non voleva pagare il pizzo», ha raccontato.

«Ci siamo spostati a Marano in un parco che a nostra insaputa era gestito da un camorrista locale. I miei hanno venduto questa casa. Lui li minacciò e loro impauriti, ricordando quello che era successo al nonno, non denunciarono».

Davide ha spiegato di aver vissuto un’infanzia difficile, in una famiglia che non pensi mai possa avere difficoltà economiche.

«Da bambino ascoltavo piangere i miei genitori. Non capivo perché a Natale il nostro Babbo Natale fosse sempre più povero degli altri».

Quella di Davide è una storia di un ragazzo che ha conosciuto sulla propria pelle cosa significa la presenza criminale sul territorio e cosa sia la difficoltà economica.

Davide: 29 anni di anticamorra

«Per questi motivi ho pensato di voler fare qualcosa donando la mia vita. Sono entrato in seminario e dopo tre anni sono uscito innamorandomi di una ragazza. Ho proseguito il mio impegno nell’associazionismo».

«A 18 anni, mentre Napoli era piena di rifiuti, decido di creare la onlus più giovane di Italia che oggi si chiama Opportunity».

Questo impegno ha permesso a Davide e a tutti i giovani come lui di arrivare prima nel Rione Sanità e poi a prendere i beni confiscati alla criminalità per aprire servizi gratuiti dedicati a bambini e famiglie in difficoltà.

«Chiunque si presenta lì viene accolto, sa di trovare una porta aperta. C’è un gruppo di psicologi che accoglie chi è in difficoltà e lo indirizza verso una strada migliore, una nuova speranza.

Il concetto è che dove la criminalità ha tolto e ha impoverito noi dobbiamo arricchire. Se rendono più invivibili i nostri quartieri dobbiamo rispondere generando bellezza».

Il vicolo della cultura

«Se non rigeneriamo i nostri territori e se i ragazzi non hanno opportunità non si va da nessuna parte. È evidente che la strada non sia un luogo di crescita, se ci sono pericoli simili in agguato. La nostra sfida è questa. Un’anticamorra dei fatti e delle opportunità».

Da questo concetto è nato il vicolo della cultura. I muri di quella strada sono diventati biblioteche a cielo aperto.

«La cultura può vincere la criminalità meglio delle manette», ha sottolineato Davide dicendo che le forze dell’ordine da sole non possono risolvere il problema. È necessario l’impegno di tutti.

Le ultime attività green nel Vicolo della Cultura
Le ultime attività green nel Vicolo della Cultura

Oggi il vicolo della cultura è stato portato a Firenze e in altri comuni del nostro Paese. È un modello che crea opportunità economiche.

Un piccolo esempio: il falegname che stava lì da quando è partito il progetto di Davide, ha iniziato a costruire dei piccoli gadget per i turisti. «Quando un qualcosa funziona tutti ci vanno a guadagnare», conferma Davide.

Ora l’obiettivo è rendere più verde e sostenibile il Vicolo della Cultura dopo tutto il lavoro già svolto.

Gli ostacoli incontrati: la politica

Nelle sue tante iniziative, Davide si è dovuto confrontare con la politica locale per permessi e bandi. Sono tante le difficoltà incontrate da chi, come lui, segue le regole.

«Purtroppo la politica vive di una logica di clientele. Noi questo sistema lo abbiamo sempre rifiutato partecipando a bandi pubblici.

Esistono due ostacoli che abbiamo trovato. Il primo è che si definisce un progetto bello solo se la politica può trarne un vantaggio», ha detto.

«Il secondo punto – continua – è la totale incapacità della macchina amministrativa di capire le necessità della comunità e di agire subito. Ci rendiamo conto che c’è una scarsa lettura del territorio e una burocrazia opprimente».

Uno dei tanti esempi, come ha fatto notare Davide, è la casa del Principe della Risata, Totò, che «oggi ancora non ha la dignità che merita».

Antonio De Curtis
Antonio De Curtis

Il territorio

Non sono mancati poi problemi con il territorio. Soprattutto in occasione delle prime iniziative anticamorra infatti, Davide e i volontari della sua associazione hanno incontrato persone che avevano l’obiettivo di minare il loro percorso.

«Come prima iniziativa abbiamo portato i bambini a togliere i manifesti elettorali abusivi dalle mura del Rione…guarda caso erano tutti di uno stesso candidato. Fummo aggrediti e minacciati da alcuni ragazzi».

https://youtu.be/ZJ3H5UNZvqM

«Il giorno prima dell’inaugurazione dei beni confiscati siamo stati avvicinati dalla persona che era stata proprietaria del bene. Uscito dal carcere, dopo anni di reclusione, ci ha detto che quella struttura era sua. Noi abbiamo risposto che aveva ragione…quel bene è suo ed è di tutti: è della comunità”.

Grazie alle tante iniziative guidate da Davide e dai volontari di Opportunity, non ci sono state più dure opposizioni da parte di alcuni cittadini.

Le battaglie di Davide: una risalita

Alla domanda su che parola sceglierebbe per definire il suo impegno nel sociale e per Napoli, Davide ha risposto “risalita”.

«Ti dà il senso della fatica che si fa. Ti dà l’immagine di una meta alla quale devi arrivare, una meta che ci è stata tolta e che ci vogliamo e dobbiamo riprendere».

Davide, durante le scorse elezioni regionali, si è candidato come futuro consigliere e così ha deciso di lasciare la presidenza di Opportunity restando solo come volontario. Anche se per un soffio non è stato eletto, l’impegno per il sociale è continuato.

Puteoli Sacra: opportunità per chi sbaglia

Adesso Davide sta lavorando a un altro progetto: Puteoli sacra che si svolgerà nel rione più antico di Pozzuoli, Rione Terra: un luogo dove sorgono i resti di una rocca romana.

Questo posto diventerà il più grande centro d’Europa gestito da ragazzi e ragazze che in passato hanno sbagliato e sono andati in carcere, ma ora vogliono costruire un nuovo futuro.

Con l’aiuto dei volontari e di altri collaboratori, proveranno a diventare guide turistiche. Davide sarà il manager del progetto.

Arrevotiamo

Davide ha spiegato anche i suoi obiettivi politici. L’idea è quella di lanciare un movimento giovanile, anticamorra e ambientalista: Arrevotiamo.

Le liste saranno formate da giovani che fanno l’anticamorra di fatto, che dedicano il loro tempo agli altri e che non vogliono girarsi dall’altra parte.

Napoli: la peggiore amministrazione

Davide poi ha commentato l’amministrazione comunale napoletana, oggi guidata dal sindaco Luigi De Magistris.

«Per quello che ricordo io che ho 29 anni, è la peggiore. Ha creato tanta speranza che non esiste. De Magistris vede una Napoli liberata che non corrisponde alla realtà. C’è una Napoli degradata, sottoservizi, strade e bus non sono mai stati così abbandonati».

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris

«È un’amministrazione che non posso giudicare positivamente. Il sindaco si vanta di aver sanato i debiti del Comune quando abbiamo scoperto che ha quasi 3 miliardi di deficit e di aver scacciato la criminalità dai palazzi di governo».

«Allo stesso tempo però questa amministrazione ha concesso l’uso di ambulanze private a persone condannate e vicine alla criminalità. È un’amministrazione che non mi rappresenta».

«Se non vogliamo consegnare Napoli a una Lega Nord e a un centrodestra che tradisce i valori napoletani – ha concluso Davide – è necessario un movimento nuovo e giovanile già dalle prossime elezioni».